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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 28 Giugno 1762.
     
      La descrizione, che trovo nella vostra dei 12 dei cadente, delle stravaganze della corrente stagione, mi risparmia quella che io dovrei farvi della nostra fredda ed ispida estate. Qui si veste tuttavia di panno. Si godono le continue piogge e si ammira, come costì, quel disordine nell'ordinarie vicende dell'anno, che sarà forse effetto di un ordine più lento e più vasto che non cape nell'angusta comprensione di noi altri poveri ed efimeri insetti. Io aspetto con grande impazienza un poco di caldo, perché mi pare d'aver gran bisogno di traspirare. Vi rendo grazie del sonetto. La scarsezza delle nuove guerriere accusa gran faccende ne' gabinetti, che a me son chiusi. Aspettiamo che s'aprano. Intanto conservatevi, e credetemi.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
     
      Vienna 10 Luglio 1762.
     
      Avrei bisogno di molto tempo, mio caro abate, per rispondere categoricamente al vostro parzialissimo trattato anatomico sulla mia Clelia. Ma sono oppresso da un fascio di lettere di seccatori indiscreti: onde è forza ristringermi agli abbracci, ai ringraziamenti ed al silenzio che m'inspira il mio pudor virginale nell'assalto di tante lodi. Quello ch'io posso dirvi con sincerità si è che io non so come possa uscirmi di mano cosa tolerabile, tanto mi è divenuto importuno il commercio di quelle pettegole delle Muse, e così poco mi sento atto a tolerare i loro capricci.
      Abbiamo letta e riletta la vostra graziosa lettera col degnissimo padre maestro Azzoni, che vi ama, vi abbraccia e si rallegra ogni volta che voi diventate materia de' nostri discorsi, il che è ogni momento.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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