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      Si aggiunge a quello che in essa troverete la morte del deposto czar, seguìta trenta o quaranta miglia lontano da Pietroburgo in una fortezza che si chiama Schlissenburg, sette giorni dopo l'assunzione al trono di Caterina seconda. Si dice morto d'una colica nefritica, emorroidale; ma a primo colpo tutto il mondo n'accuserà la regnante. Pensando per altro giustamente io non lo posso credere. In primo luogo, perché ella non ha dato finora il minimo sospetto d'avere un simil carattere: secondariamente, perché non vi erano per lei motivi di timore, tenendolo in suo potere e non essendovi a favore del deposto neppur l'ombra del minimo partito, e finalmente perché quando ella avesse voluto pur fare un tal colpo non aveva bisogno di eseguirlo in faccia alla sua Corte ed a tutta l'Europa. Mandandolo in Siberia sarebbe stata ignota la vita di lui, o la di lui morte, per omnia saecula saeculorum.
      Le conseguenze che ci riguardano di un così terribile accidente non si spiegano ancora, ma sospendono la curiosità universale. L'unica, di che posso assicurarvi, è che il giorno 24 del caduto i Russi, ch'erano contro di noi in Silesia nell'armata del re di Prussia, ne sono tranquillamente partiti. Et hoc satis pro praesenti lectione. Vi abbraccio colla germana e sono.
     
     
     
      1274
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 8 Agosto 1762.
     
      Una chiamata per dimani mattina a Corte mi fa dubitare se rimarrà tempo alla mia Cancelleria, onde prevengo oggi il pericolo affinché non rimanghiate senza mie lettere e senza regolare risposta alla vostra del 24 di luglio.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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