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      AL SIGNOR LAZZARONI - PIETROBURGO
     
      Vienna 9 Ottobre 1762.
     
      È dura impresa, signor Lazzaroni gentilissimo, il dar pareri a persona che affatto non si conosce: particolarmente in materia in cui la giustizia del consiglio consiste nella proporzione del medesimo con le circostanze personali di chi lo dimandi. Io non ho veduti i libri inviatimi, ma la lettera ed i due sonetti che ricevo bastano per farmi comprendere che lo scrittore di questi è parzialmente favorito dalla natura di talento, di fantasia, di orecchio armonico e di grazia; ma che questi doni mancano della pratica, di materiali e de' ferri necessari al mestiere; mancanze alle quali può supplir l'arte mediante lo studio, l'esercizio, l'osservazione de' buoni esemplari ed il consorzio d'uomini colti nelle buone lettere, e non forestieri in Parnaso. Onde s'egli aspira alla sterile gloria d'eccellente poeta, conviene in primo luogo che vada a vivere in paese abitato dalle Muse, e che quivi si consacri intieramente alle medesime, non soffrendo esse alcuna compagnia nel cuore de' loro adoratori. Se poi lo preme res angusta domi e che procurato invano alcun altro men doloroso ripiego è costretto dalla imperiosa necessità a malamente nutrirsi delle scarse aride ed amarissime bacche dell'alloro, non saprei dargli altro consiglio che quello d'armarsi d'una eroica tolleranza per sopportare in pace le umilianti vicende teatrali; di continuare a secondare le naturali sue felici disposizioni, e di andarle fecondando con la lettura nell'agio che gliene lascino le altre sue inevitabili occupazioni.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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