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      Vi rendo dunque vivissime grazie della vostra affettuosa memoria: mi rallegro del vostro savio e felice stabilimento e desidero di poter servirvi in alcuna cosa. Quel signor abate trentino di cui mi fate parola non è cognito da me, né saprei dove cercarne. Vi auguro piena felicità per il tenore di vita che avete eletto: e pieno di gratitudine, di amicizia e di stima mi protesto.
     
     
     
      1301
     
      A SILVIO BALBIS - SALUZZO
     
      Vienna 11 Aprile 1763.
     
      Dal degnissimo nostro signor conte di Canale mi è stato consegnato il libretto della traduzione di Naum e dell'Epicedio, cortese dono di V. S. illustrissima di cui le sono gratissimo. Ho letto e riletto con infinito piacere e l'uno e l'altro, ed ho ammirato non solo la nobile chiarezza del suo stile, ma osservando quanta materia il suo ingegno abbia saputo far nascere dalle immagini dell'originale, per lasciar (quanto era possibile senza violar le leggi del lavoro) qualche corso alla propria fantasia, deduco a quai voli ella può esser atta, quando non vorrà caricarsi di tali ceppi. Continui a secondar così felicemente le speranze che fonda in lei il Parnaso italiano, e mi creda con la dovuta perfettissima stima.
     
     
     
      1302
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 16 Aprile 1763.
     
      Son carico di faccende che tutte insieme non valgono un fico, ma bastano a disseccarmi tutto l'umido radicale, onde brevemente rispondo alla vostra del 2 del corrente, compiacendomi che i miei oratorii almeno una volta l'anno ravvivino in voi la tenerezza fraterna, ancorché io sia sicuro che non ve ne sia bisogno.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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