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      E sa Dio quando, o se mai vedrà la luce.
      Il nostro padre maestro Azzoni ingrassa nel sol pensiero di rivedere il Mangia. Ieri abbiam fatta lunga ed onorata menzione di voi. Addio. Ricordate il mio rispetto alla signora Livia Accarigi, continuate a riamarmi e credetemi sempre.
     
     
     
      1306
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 2 Maggio 1763.
     
      Rispondo alla vostra del 16 dello scorso aprile compiangendo la perdita del cardinale Spinelli, che per comune opinione era l'onore del Sacro Collegio: ed era ancora d'una età, se non giovane, da poterne almeno sperar qualche onesta dilazione al pagamento del dazio universale. Non compiango meno il nostro Santo Padre, a cui toccherà a sciogliere il nodo gordiano delle capitotari dissensioni di Trento e di Liegi. Il Signore l'assista.
      Di qua non posso dirvi nuove che solletichino la vostra curiosità. Datemene voi sempre del nostro adorabile pretore urbano. Dividete con la sirocchia i miei abbracci e credetemi il vostro.
     
     
     
      1307
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 9 Maggio 1763.
     
      Dalla vostra del 23 dello scorso aprile sento che il nostro degnissimo pretore con la sua esemplare vigilanza ha messo limiti a' furori di Vulcano nella casa Salviati. E mi piace che i medesimi elogi che voi gli fate non gli sono negati da un fogliettaccio manoscritto di Roma che abbiam qui ogni settimana e che non è, come voi siete, sospetto di parzialità. Io esulto nel vedergli render giustizia anche nelle minime occasioni, nelle quali non meno che nelle grandi i suoi pari somigliano sempre a se stessi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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