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      Addio. Vi abbraccio con l'annosa sirocchia e sono al solito.
     
     
     
      1311
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 11 Luglio 1763.
     
      La vostra del 25 del caduto somministrerebbe a chi ne avesse voglia sufficienti motivi di cicalare, ma da alcuni giorni in qua il caldo ci liquefà, di modo che si dura fatica a pensare non che a scrivere: onde de more alla spartana. - Ho piacere che abbiate trovato il signor canonico Garampi quale io lo credo e quale ve l'ho descritto. Un carattere così savio, così tranquillo, così sereno e fornito di tanta dottrina potrebbe essere un gran puntello a cotesta scossa e vacillante ecclesiastica gerarchia. Io auguro alla mia cara patria d'averlo una volta al timone.
      Mi duole che per ragion della lontananza non potrete vederlo frequentemente. Quando fortunatamente vi succeda, fategli mille e mille tenere e rispettose espressioni a nome mio e non temete d'eccedere la commissione. - Il conte di Canale ed il baron Hagen vice-presidente del Consiglio imperiale aulico, miei perpetui commilitoni, vi conoscono abbastanza per il vostro libro che stimano moltissimo: e particolarmente il secondo, gran giurisconsulto e discepolo distinto del celebre Mascovio di Lipsia. Onde voi siete in qualche modo della combriccola. - Che vorrà mai il buon vecchio Teodoli? Ne attendo la notizia che me ne prometto. Addio. Si suda troppo, onde vi abbraccio con la germana e sono.
     
     
     
      1312
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 25 Luglio 1763.
     
      Oggi è festa e posta: e secondo l'ordine della mia vita, mi si accorcia il tempo di scrivere innanzi il pranzo, e dopo mi secca.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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