Pagina (1493/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma il rimedio convien che sia misurato, altrimenti (come costì si suol dire) si va in prigione per la spada e vi si resta per la lanterna.
      Voi moralizzate nel fine della vostra. Me ne rallegro, perché questa contenzione di spirito suppone vigorosa la macchina. Io mi difendo anche dalla tentazione di pensare: lascio andar l'acqua all'ingiù, e procuro di rendermi insensibile a quei disordini ne' quali io non ho né rimorso di colpa, né facoltà di rimedio: Il mestiere di deploratore mi fa troppo sovvenir che s'invecchia. Addio, curate cuticulam sino al segno di non far diventare infermità la cura. Continuate a riamarmi, abbracciate de more la germana e credetemi sempre.
     
     
     
      1316
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 29 Agosto 1763.
     
      Nella vostra del 13 del corrente voi vi lagnate ancora dell'eccesso dei bollori estivi ed io li risento con voi per consenso, benché qui da quattro giorni in qua siano alquanto moderati e ridotti in equilibrio con la mia pazienza. Questo temperamento d'aria che corre presentemente sarebbe appunto quello di cui si abbisognerebbe almeno fino all'Ognissanti, per andar così traspirando dolcemente fino a quel tempo, e poter poi resistere a sette o otto mesi di inverno e di pori costipati.
      Il conte Medin è nato per la poesia lirica e potrebbe occupare in quel genere un onorato posto. E ancora in età vegeta, benché non più nell'adolescenza, onde basterebbe il florido suo viril vigore a superar con franchezza l'erte e scoscese vie del Parnaso. Ha un ardentissimo desiderio di farlo, ed io non trascuro d'animarlo e punzecchiarlo assiduamente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Agosto Ognissanti Medin Parnaso