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      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 19 Settembre 1763.
     
      Benché pieno di riconoscenza per la vostra affettuosa parzialità, mille faccende inevitabili mi hanno impedito di rispondere sollecitamente all'ultima bella cortesissima lettera. Chi vive in una residenza imperiale è impossibile che sia disoccupato. Vorrei compiacervi mandandovi alcuna cosa di mio: ma non ho nulla che mi sia lecito comunicare, che le ultime feste per le nozze o per il parto dell'arciduchessa Isabella: e queste sono troppo voluminose per mandar per la posta. Presentandosi occasione non la trascurerò. Intanto conservatevi, comandatemi e credetemi.
     
     
     
      1327
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 26 Settembre 1763.
     
      Le vostre devote peregrinazioni, adornate di conferenze letterarie e pozioni religiose, mi piacerebbero assai più se non costassero lo sforzo che mi avvisate nella vostra del 10 del corrente alle vostre piante troppo sensibili. Desidero che ritornino ad acquistare l'antica solidità onde non vi defraudino le corse autunnali, troppo necessarie per tolerar poi l'involontaria quiete della perversa stagione. Noi siam qui già nel fresco. La maggior parte hanno già spiegato il panno, e quelli che vogliono ostentar calore (fra i quali mi trovo ancor io) sotto l'esteriore ipocrisia delle vesti seriche nascondono i morbidi castori e le lanose flanelle. Così si va ingannando il mondo e si conserva il credito con le belle che in questo clima fumano anche quando il sole è in Capricorno. - Quando vi occorre di incontrare gli amabilissimi coniugi della Pegna rendetegli a nome mio tenerezze per tenerezze.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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