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      La signora contessa di Canale avea già le sue notizie canoniche, ma si è molto compiaciuta della replica delle medesime, che, per quanto soprabbondino, non istanno mai in equilibrio con le sue premure; onde ve ne ringrazia per mezzo mio.
      Vi prego di far mille riverenze e dir mille tenerezze per me al degnissimo signor conte, assicurandolo che s'ei non torna presto all'abbandonato Liceo, troverà affatto scorticato quell'illustre cicalone che ha lasciato tra le mani del signor Hagen e mie. Addio. Mille complimenti a' signori contini Canali, ossequi alla venerabile sacerdotessa, e voi continuate ad amarmi ed a credermi.
     
     
     
      1339
     
      A LIVIA ACCARIGI - SIENA
     
      Vienna Ottobre 1763.
     
      Ho ammirato nell'ultimo gentilissimo foglio di V. S. illustrissima che fra tanti pregi che la distinguono v'è quello ancora d'una esemplare docilità, virtù poco conosciuta in Parnaso. Me ne congratulo seco e desidero che si propaghi fra' nostri colleghi, che non ne hanno se non la maschera, e van mendicando applausi nel domandar correzione.
      Farà ella gran vantaggio al suo dramma, rendendo il carattere di Tomiri più deciso e costante. Anche gli spettatori più viziosi si compiacciono degli esempi di magnanimità, onde io ritirerei nella Tomiri quella generosità che mostra verso il fine, e mi studierei così da principio come in tutto il corso del dramma di farla pensare, parlare ed operare in guisa che non ismentisca se stessa quando poi divien generosa. Sia pure altiera o vendicativa; ma non procuri la vendetta con un assassinio proditorio, e ne perda l'avidità quando ha conseguita la facoltà di compirla.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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