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      Ircano sia pur ruvido, insolente, superbo, senza principii di morale o degli uffici civili, Ma le sue irregolarità non facciano far cattiva figura se non a lui medesimo, rendendosi particolare per le sue stravaganze e ridicolo (quanto permette la dignità del coturno), e coteste sue stravaganze non sien mai d'una specie che riducano gli altri personaggi alla necessità o di soffrir l'insoffribile e passar per vigliacchi, o di punir tragicamente le follie ingiuriose d'un ignorante brutale.
      Lo scender poi al minuto degl'incontri e delle occasioni che possono immaginarsi per mettere in vista i due suddetti caratteri, sarebbe un metter ceppi alla sua fantasia; alla quale si può ben mostrare lo scopo ch'essa dée prender di mira, ma non mai limitare la libertà di scegliere i mezzi, e più al suo genio confacevoli, onde conseguire il suo fine.
      Ho fatta diligente ricerca nella mia memoria per rinvenir qualche traccia delle due canzoni delle quali V. S. illustrissima suppone che debba essermi stata alcun tempo fa trasmessa copia, e credo poterle asserire di non averle mai vedute: se per negligenza ne avessi disperso l'esemplare, so che non avrei potuto perdere la reminiscenza di cosa che le appartenga.
      Si goda ella la dotta ed invidiabile compagnia del mio caro padre maestro Azzoni, e renda spesso presente alla sua memoria e la mia vera stima e la sincera mia tenerezza. Come trionferà il signor abate Pasquini d'avermelo rapito! pazienza. Procuri egli almeno di placar l'invidia mia con darmi frequenti prove dell'amor suo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Azzoni Pasquini