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      A dispetto di un fascio di lettere arciseccanti, e di alcune Ninfe che in giorno di posta hanno avuto la bontà di venire a prender cioccolate in questa mia capanna poetica, e che gridano come oche nella stanza vicina, non voglio lasciare di dare un abbraccio e nu vaso a pizzechillo al mio caro gemello: e non avendo materia per una lunga lettera, continuare almeno a prestargli la costanza della mia ben impiegata gemellaggine.
      È verissimo, caro amico, ch'io avrei una eccessiva voglia di fare una corsa in Italia: ma vi sono tanti pifferi da accordare che non è facile il determinarsi. Il Mezzogiorno, il Settentrione, il Levante, il Ponente, e ogni cantone di questo misero globo che abitiamo ha le sue intemperie particolari: e convien regolarsi da piloto prudente, non già per evitar le disgrazie, che vengono quando vogliono anche a dispetto della prudenza, ma per non esporsi ai rimorsi, che sono il maggior tormento degli uomini che ragionano. Ma non crediate per questo ch'io deponga la speranza di rivedere una volta, almeno per qualche tempo la bell'Italia. Chi sa? Intanto custodite voi gelosamente quel fardo numero primo e non vi stancate di corrispondere alla vera e tenera amicizia del vostro costantissimo gemello.
     
     
     
      1342
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 21 Novembre 1763.
     
      La vostra del 5 di carattere straniero e più la sottoscrizione tremante mi hanno tenuto in uno stato crudele sino al presente momento in cui mi vien resa l'altra del 9, tutta di vostra mano, che mi ha infinitamente consolato, ma non messo ancora in perfetta tranquillità. Non mi risparmiate spesa che possa esservi necessaria.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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