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      Vienna 28 Novembre 1763.
     
      La vostra del 12 del cadente scritta tutta di propria mano, bastantemente prolissa, e con le ottime nuove del vostro quasi ristabilimento, mi ha resa la tranquillità, ancora un poco ondeggiante anche dopo la vostra penultima. Convien che costì vi sia qualche cagione universale di cotesto malanno, poiché da qualche tempo in qua il foglietto di Roma abbonda di notizie di persone illustri che ne sono assalite. O l'aria, o le acque, o i vini debbono essere colpevoli. È vostro interesse d'esaminarlo e guardarvi. Quanto all'economia mi rimetto a ciò che vi scrissi nella mia antecedente. Non vi turbi questo pensiero. Io sono ristorato con usura di qualunque dispendio, quando posso lusingarmi che vi sia stato giovevole.
      Ieri alle cinque ore della mattina abbiamo perduto la povera arciduchessa Isabella di vaiuolo dopo nove giorni di tormentosa infermità, nel quarto de' quali, messa a luce una bambina di sette mesi che ricevé il battesimo dopo dieci minuti di questa passò all'altra vita. Aveva questa adorabile principessa acquistata meritamente la tenerezza del suo sposo, degli augustissimi regnanti, della Corte e di tutto il popolo, onde il colpo è sommamente sensibile, ed il lutto vero ed universale.
      Addio. Vi abbraccio insieme con la sorella e sono sempre.
     
     
     
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      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 1 Dicembre 1763.
     
      Con piacere incredibile ho letto e riletto Il sogno di cui è piaciuto a V. S. illustrissima farmi parte; e dopo replicato esame, sicuro dalle seduzioni dell'amicizia, posso francamente asserirle ch'io reputo questo il più felice di tutti i suoi componimenti.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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