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      La fantasia poetica, il bel linguaggio di Parnaso, e sopra tutto il buon senso vi regnano dal primo all'ultimo verso senza smentirsi mai. Me ne congratulo veramente di cuore con V. S. illustrissima, tanto più che una tale operazione dell'anima la suppone comodamente alloggiata; ed io ne deduco conseguenze consolatrici rispetto al vigore della sua macchina, alla quale auguro lunga e florida solidità. Le rendo vivissime grazie di così caro dono, e molto più dell'uso, per me vantaggioso, che l'è piaciuto di fare di alcuni miei versi, che ostentano un nuovo merito, messi al nuovo lume in cui la sua artificiosa parzialità ha saputo collocarli.
      Ella sarà pur troppo informata della funesta ed irreparabile perdita, che noi abbiamo fatta, dell'adorabile arciduchessa Isabella. Il suo componimento pare che si risenta del nostro caso, e se il mio cuore fosse così presto capace di consolazione, ne troverebbe in esso i motivi.
      Si conservi, mi comandi, non si stanchi di riamarmi, e mi creda con amicizia eguale alla stima.
     
     
     
      1347
     
      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 5 Dicembre 1763.
     
      Oltre il loro valore intrinseco che hanno sempre per me le lettere del mio caro signor Filipponi, si aggiunge all'ultima del 19 del caduto novembre l'accidentale delle notizie del mio veneratissimo signor conte di Canale e degli amabili Canaletti. Ve ne sono gratissimo, e vi prego di continuare con questa amichevole compiacenza a secondare costantemente questa mia impaziente ed affettuosa sollecitudine. Ditegli a nome mio (dopo tutte le espressioni ufficiose che ci vanno) che mi congratulo seco dell'ottimo stato di salute che gode qui tutta la sua frondosa ampia famiglia, senza escluderne i due ultimi più teneri rampolli, che si son battuti da paladini ed han debellato il vaiuolo, che per altro è quest'anno tremendo in Austria, come ne fa purtroppo dolorosa prova l'irreparabil perdita, che abbiam fatta, della nostra adorabile arciduchessa Isabella; colpo che ci tiene ancora storditi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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