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      Son degno più di compatimento che di scusa se le occupazioni del mio impiego consumano tutta la mia circoscritta abilità, e non mi lasciano l'agio che bisognarebbe per onorare alcun mio componimento della illustre compagnia a cui mi si permette d'aspirare. Non trascuri V. S. illustrissima, la supplico, di esprimerne a cotesti degnissimi Accademici il mio rammarico, corrispondente allo svantaggio che ne risento.
      Conto come invidiabile acquisto quello della sua padronanza ed amicizia, e son pronto a darle prove della giusta e riverente stima con cui sono.
     
     
     
      1360
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 30 Gennaio 1764.
     
      Rispondo oggi a Francfort alla lettera del nostro Garampi, che voi asserite aver veduta nella vostra del 14 del cadente. Desidero che un tal valent'uomo abbia parte nella condotta di codesta apostolica navicella, e non men per essa che per lui. Deh non perdete, caro fratello, il calor naturale nel deplorar la decadenza de' nostri teatri. Già è tale che o debbono finire o correggersi. Attori che suonano, invece di rappresentar cantando, non possono lungamente sussistere sulla scena. I buffi ed i ballerini che s'ingegnano oggidì di recitare ridurranno in polvere cotesti rosignuoli inanimati, come già visibilmente succede.
      Fate benissimo di aver ricorso ad litterulas come già vi dissi che facea il vostro M. Tullio nelle sue più grandi tempeste, alle quali dobbiamo la maggior parte delle opere sue filosofiche. Non ho potuto pensare ancora alla procura che insinuaste. Il mio viaggio in Parnaso mi ha fatto trascurare molte lettere e molte faccende, ed ora (come si suol dire) i nodi vengono al pettine.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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