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      I nostri eccellenti cantori vergognandosi d'assomigliarsi agli uomini, de' quali prendono il nome, anelano unicamente di gareggiar con le calandre, coi zufoli e coi violini: e quando riesce loro di aver conseguito un sì grande oggetto, solleticano per pochi momenti più con la meraviglia che col piacere l'orecchio e non il core degli spettatori, obbligati poi ad evitare la noia di tutto il resto dello spettacolo con la disattenzione, coi cicalecci e con l'ingiurioso strepito meritato. Io, che ho bisogno della mia pazienza per altre più ragionevoli occasioni, non voglio consumarla ne' teatri, che da alcuni anni costantemente non veggo. Solo il piacere di ricevere vostre lettere può farmi soffrire la repugnanza di sentirli nominare: particolarmente se saranno apportatrici de' vostri comandi.
      Non vi stancate d'amarmi, e credetemi con ossequio uguale all'affetto.
     
     
     
      1376
     
      AD ALESSANDRO BENIGNI - WILDENSCHWERT
     
      Vienna 26 Marzo 1764.
     
      Una sua lettera del 14 del corrente mi reca la mortificazione di doverle confessare di non aver potuto rinvenire il suo nome nella mia memoria: onde non so figurarmi a qual titolo debba passare per le mie mani denaro a lei destinato. Fin ora non mi è capitata da veruna parte né lettera né notizia di tal commissione.
      Capitandomi adempirò quanto posso il suo desiderio, benché in affare affatto alieno dalle mie applicazioni. Non si scandalizzi della mia dimenticanza, che come colpa involontaria merita compatimento e non riprensione. E mi creda intanto.
     
     
     
      1377
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Marzo