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      Voi dovreste sull'esempio mio contare per conclamato il credito contro il Tenerelli. Io non so qual tentazione diabolica vi fa servir di stimoli per ravvivarlo anche le scoperte che dovrebbero persuadervi a seppellirlo per sempre e cantargli il sit tibi terra levis. Se vi diletta cotesto infernale trattenimento divertitevi a vostro talento, ma non obbligate me ancora a stomacarmi di nuovo. Voi dovete pure avere le armi necessarie, che altre volte vi ho mandate; perché volete ch'io faccia nuove spese di denaro e di pazienza? Addio, conservate gli acquisti esquilini, de' quali mi consolo quanto potete figurarvi, dividete i miei fraterni abbracci con la sirocchia e credetemi.
     
     
     
      1411
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 31 Dicembre 1764.
     
      Ho ricevuta una vostra del 15 del cadente, ma sono ancora creditore della posta d'un'altra lettera secondo i miei conti. Pazienza. L'avrò quando il caso la farà venir fra le mani degli automati che le dispensano. Le improvvise imminenti nozze del re dei Romani mi hanno procurato un nuovo comando, e frettoloso, dell'augustissima mia padrona. Ella vuole che si rappresenti in musica nell'interno della Corte un'azione teatrale da quattro arciduchesse d'Austria: ed oltre l'averla scritta volando, sono incaricato della direzione delle quattro auguste attrici: onde la mia giornata, e prima e dopo il pranzo e la sera, è tutta impiegata nell'imperial gineceo. Non vi meravigliate dunque se vi abbraccio in fretta con la sirocchia e se in fretta mi confermo.
     
     
     
      1412
     
      A GIUSEPPE PIGNONI


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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