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      Forse questo autorevole esempio, fomentando i maligni semi dell'umana, natura, ha spronata l'oltraggiosa mordacità degli Scaligeri, degli Scioppi, de' Giason de Nores, de' Mureti, de' Buchanan e di quasi tutti i letterati del XVI secolo, ed ha forniti al paradosso del cittadino di Ginevra così luminosi argomenti onde infamar la dottrina. Non crediate per altro che queste giuste riflessioni mi distraggano da quelle ch'io deggio al vostro tenero fraterno amore, di cui non posso non compiacermi e di cui non ho bisogno di prove, e specialmente di questa. Addio.
     
     
     
      1432
     
      AD ANNA DE AMICIS - INNSBRUCK
     
      Vienna 15 Luglio 1765.
     
      Dunque l'impareggiabile signora de Amicis, a dispetto delle quotidiane occupazioni teatrali, del tumulto luminoso di cotesta folla di deità, e fra gl'incensi e i sospiri di tanti e tanti suoi adoratori, ha pur trovato un momento per ricordarsi di me! Questa è fortuna da fare insuperbire il più insensibile filosofo: or che sarà d'un poeta, generazione così sottoposta ai parosismi della vanità?
      Dopo aver letta la vostra lettera son corso a vagheggiarmi allo specchio: ed ho trovato nella mia fisonomia un certo brio giovanile che mi ha ripieno d'una insolita fiducia di me medesimo. Or che fareste vicina, essendo capace di operare così strane meraviglie in distanza?
      Esagerate pure quanto vi piace i vostri timori di non saper sostener degnamente il personaggio d'Ersilia; non farete mai ch'io vi creda. Quando si possiede quella dose d'abilità che voi possedete, è impossibile di non sentirsela passeggiar per le vene.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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