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      Ma la piaga è troppo ancor viva per esser più lungamente trattata. La supplico d'attestare il mio riverente ossequio al signor principe suo figliuolo, ed alla signora duchessa di Monteleone, ed a credermi con l'antico inalterabile rispetto.
     
     
     
      1452
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 14 Settembre 1765.
     
      Non mi sorprende quanto mi dispiace, mio caro gemello, il disgusto che vi ha cagionato l'ingrato contraccambio che ha reso la vostra armonica caravana ed a voi ed al nobile e generoso ospite da cui era stata per mezzo vostro eletta, raccolta, beneficata e distinta. Benché voi siate avvezzo, come asserite, all'odore di tali fiori, comprendo assai bene quanto debbano stomacarvi, e sinceramente vi compatisco.
      Io non so finora né se, né quando, né come si farà uso sul Manzanare del mio nuovo, commesso e nel passato aprile mandato, componimento nuziale. A quello che sopra di ciò vi ho già scritto non posso aggiungere se non che quando partì per Inspruck questo signor ambasciatore di Spagna, nel ringraziarmi del componimento già pervenuto in Madrid, a nome del signor marchese di Squillace, di cui non mi aveva mai parlato, mi aggiunse che si sarebbe desiderato colà un duetto nella Festa. Io lo feci in poche ore per non comparir poco compiacente; ma spiegai in una memorietta che, avendomi lasciato ignorare i cantanti, dipendeva dal caso la fortuna d'aver io unite voci che potessero andar insieme; e non tacqui ch'io reputava droga poco efficace un duetto a sedere senza azione e senza passione, come sono per lo più le serenate.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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