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      Abbiate cura di non permetter loro di farvi altre visite e d'infiacchirvi la memoria con tanto svantaggio de' vostri amici.
      Ho riso e rido ancora figurandomi le vostre naturali impazienze alla rappresentazione del mio Romolo. Io vorrei potervi inspirare la mia pazienza, ma chi può vantarsi di saper moderare gl'impeti del Vesuvio quando è nelle sue violente fermentazioni? Che avran detto mai cotesti poveri attori alle vostre esclamazioni? Con quella autorità che mi permette il titolo di maestro soffrite ch'io vi consigli a compatire chi non può farsi ammirare; perché il mondo è un mercato dove si compra e si vende e difficilmente si esiggono lodi da chi riceve disapprovazioni. Già io sono in possesso di farvi arrabbiare, onde non vi paia strano che all'età mia non abbia cambiato costume. Tanto più che l'arrischiarmi a dispiacervi per vostro vantaggio non è segno d'inimicizia. Abbracciate per me ad una ad una tutte le persone che compongono l'amabile vostra famiglia: accettate i ringraziamenti e le tenerezze della nostra parzialissima compositrice, i saluti del signor Ercolani e di tutti i vostri ammiratori che frequentano la mia casa: tornate qualche volta col pensiero sulle sponde del Danubio, conservatevi, comandate, e credetemi costantemente.
     
     
     
      1476
     
      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 30 Gennaio 1766.
     
      Ricevei ieri mattina la scattola dei tartufi che il mio signor Grisi si è compiaciuto inviarmi, eccellentissimi di qualità ed illesi da tutti i rischi del viaggio: talché parevano usciti allora allora dal seno della gran madre antica.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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