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      Oh quante cose vorrei dirvi per la nostra stimatissima signora Livia! Ma il tempo oggi mi stringe. Voi che abitate nel mio cuore, spiegategliene tutti i più rispettosi sentimenti. Non vi stancate di riamarmi, e credetemi sino alla consumazione de' secoli.
     
     
     
      1479
     
      AD ANTONIO GREPPI - MILANO
     
      Vienna 10 Febbraio 1766.
     
      Troppo son feconde le inesauste miniere della generosa sua gentilezza e troppo sterili quelle della mia scarsa rettorica perch'io possa avventurarmi a così svantaggioso confronto. Dirò solo a V. S. illustrissima che il formaggio lodigiano, di cui mi trovo, a suo nome, nuovamente provisto da questo signor Soresina è ben degno successore dell'altro che l'ha preceduto.* Già che (a quel che scorgo) non è ella meno imbarazzata a trovarmi abile a servirla di quello ch'io lo sono a ringraziarla, renda almeno intanto giustizia alla riverente stima, alla sincera amicizia ed alla indelebile riconoscenza con cui sono.
     
     
     
      1480
     
      A PELLEGRINO SALANDRI - MANTOVA
     
      Vienna 10 Febbraio 1766.
     
      Le lodi con le quali V. S. illustrissima tanto parzialmente mi onora, son così care prove dell'amicizia che le produce ch'io risento assai meno di quel che dovrei il rimorso di non meritarle. Né mi seduce meno la compiacenza del mio giudizio trovando nel volume di cui ella mi ha fatto cortese dono quegl'invidiabili frutti de' suoi distinti talenti, che fur da me presagiti quando le piacque mostrarmene i primi fiori. S'affretti, riverito signor abate, a pubblicar la lodevole opera che presentemente matura. V'è troppo bisogno di chi possa opporre qualche commendabile lettura alle tanto dannose che regnano.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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