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      Addio: riamatemi ad onta de' miei malanni, e credetemi sino alla consumazione de' secoli il vostro affettuosissimo e fido gemello.
     
     
     
      1492
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 17 Aprile 1766.
     
      Giacché è piaciuto a codesta celebre ed eletta Adunanza di concedermi l'invidiabile onore di potermi distinguere anch'io con l'illustre nome d'Indomito, debbono esser ora le sue parti l'ispirarmi quel valore che pur troppo mi manca per meritarlo: siccome all'incontro debbono esser le mie il professar pubblicamente la mia rispettosa gratitudine per così generoso e spontaneo dono, e lo studiarmi che non abbiano ad arrossirne i donatori per quanto la mia debolezza consente.
      Supplico V. S. illustrissima di assumer quelle di riportare a tutti codesti venerati Accademici i miei divoti sentimenti, e di credermi a suo privato riguardo pieno di vera stima, d'osservanza e di gratitudine.
     
     
     
      1493
     
      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 26 Aprile 1766.
     
      Portatore del gentilissimo foglio di V. S. illustrissima fu la domenica scorsa il signor conte Sbruglio a favorirmi nella mia casa. Mi compiacqui moltissimo della sua obbligante compagnia e mi approfittai forse poco discretamente della opportunità per satollar la mia curiosità, interrogandolo minutamente sulle circostanze e della salute e della serenità dell'animo della riverita di lei persona, ch'io amo ed onoro quanto ella merita, che vuol dir senza fine. Questa mia cura occupò tanto della nostra confabulazione, ch'egli partì da me senza ch'io mi fossi informato dell'alloggio in cui si trattiene.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Adunanza Indomito Accademici Sbruglio