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      Lo rilegga, mio caro signor Rovatti, e gli creda.
      La certezza del sincero affetto che l'ha prodotto mi ha fatto soffrire l'attentato ch'ella ha commesso introducendo in Parnaso altri doni che di fronde e di fiori; si guardi per altro, in avvenire, da simili diaboliche tentazioni, e non offenda mai più quel candore d'amicizia e di stima con cui sono.
     
     
     
      1506
     
      A CARLO VALENTI - MANTOVA
     
      Vienna 27 Maggio 1766.
     
      Accompagnata da un gentilissimo foglio di Vostra Eccellenza ricevei, tre giorno sono, la florida nuziale Raccolta Mantovana, nella quale si riconosce l'indole di quel felice terreno che tanto e con tanta ragione del suo Titiro va superbo.
      L'ho letta attentamente con infinito piacere, e ne ho riletto più volte, sempre più compiacendomene, l'ultimo sonetto dell'affettuoso zio, che ho trovato non solo nobile, armonioso e poetico, ma animato di quell'aria di verità che fa il più solido e permanente pregio d'ogni componimento. Me ne congratulo col valoroso autore, a cui raccomando di non lasciare in ozio una lira che risponde così bene ai maestri moti della sua mano. Sono a Vostra Eccellenza gratissimo dell'obbligante cura di onorarmi con dono così stimabile, e pieno della mia antica e rispettosa osservanza inalterabilmente mi dico.
     
     
     
      1507
     
      A GUIDO SAVINI - SIENA
     
      Vienna 5 Giugno 1766.
     
      Siccome tutto è mio l'onore d'un giudizio che, senza far torto a me stesso, non avrebbe potuto esser diverso; così tutto è spontaneo dono di V. S. illustrissima quell'eccesso di riconoscenza ch'ella intende di professarmene.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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