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      Ma s'inganna moltissimo nell'opinione che ha concepita di me il troppo parziale e cortese signor Giuseppe. I miei talenti, più limitati assai di quello ch'egli suppone, non han saputo radunare capitali di dottrina o d'altra specie onde meritare ed allettar convivas cultores ed accoglier loro in lauto hospitio. Il padre Apollo ha trattato me rispetto all'ingegno con generosità che non eccede il segno comune, e nel rimanente non mi ha punto distinto dagli altri miei pari. Onde, conoscitore del merito del signor don Giuseppe suddetto, gli rendo il giusto contraccambio de' miei per i suoi obbliganti desiderii delle mie prosperità, e sono con vera e costante stima.
     
     
     
      1510
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 14 Giugno 1766.
     
      Era ben ragionevole, riverita signora contessa, che, avendomi voi messo a parte delle vostre giustissime filiali afflizioni, non mi defraudaste del dovuto contraccambio comunicandomi ancora le materne vostre contentezze. Vi sono gratissimo d'averlo fatto, e con quella naturale energia che sempre è compagna della verità. Io ho veduto nella vostra lettera i muti ed affettuosi abbracci del buon padre e dell'amabile figlio, e mi son trovato nel numero degli inteneriti spettatori. Concepisco che pochi avvenimenti poteano recarvi un piacere così sensibile: piacere al quale non è permesso di aspirare a chi non vanta quelle interne disposizioni del cuore che formano il raro carattere di tutta l'adorabile vostra famiglia. Imaginatevi quanto io ne goda e quali sieno i miei voti perché quella medesima benefica onnipotente mano che vi è stata prodiga di tanta consolazione lungamente ve la custodisca e conservi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Giuseppe Apollo Giuseppe Giugno