Pagina (125/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Era facile a prevedersi che il nuovo tenore di vita a cui debbono obbligare V. S. illustrissima e reverendissima le importanti cure dell'elevato suo ministero, distraendola dalle laboriose sue ma grate e consuete applicazioni, dovea per necessità riuscirle grave e difficile: ma il merito appunto di adattarsi ai decreti della Providenza, e la visibile utilità che ritrae cotesta gregia confidata a pastore così illuminato, non dubito che di giorno in giorno gliene andranno rendendo il peso non solo più leggiero, ma finalmente soave. Io all'incontro senza vantaggio della società son costretto a correre, con frequenza maggiore di quella che converrebbe all'età mia, su per le spalle del Parnaso, mercé la generosa propensione dell'adorabile mia augustissima padrona, che non è ancora (come pure dovrebbe essere) annoiata delle mie ciance canore. E compirei certo assai malagevolmente i tanti imposti viaggi, se la gratitudine che mi sento per la benefica di lei clemenza e le imperiose leggi del mio dovere non sostenessero nell'animo mio le veci d'Apollo e delle Muse. Le ore del giorno, nelle quali son mio, son da me dolcemente impiegate in compagnia del dottissimo signor conte di Canale, a lei ben noto, e del non men savio che erudito signor barone di Hagen, vicepresidente di questo aulico imperiale Consiglio. Raccolti in triumvirato indispensabilmente nelle mie camere, facciamo insieme ogni dopo pranzo una lunga ed ordinata passeggiata nel mondo antico, evitando così di diventar affatto misantropi fra le stravaganze del moderno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Providenza Parnaso Apollo Muse Canale Hagen Consiglio