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      Lavoro troppo superiore alle mie forze ed all'ozio mio; né s'inganna egli meno supponendo ch'io possa essergli utile con gli uffici miei. La vita filosofica che da molti anni io meno (come potrà saper da ciascuno) mi ha separato affatto da tutti i favoriti della fortuna, Ciò non mi tratterrà per altro, ove l'occasione se ne presenti, di attestare a chicchessia i molti meriti che in lui stimo veracemente ed amo, e che mi faranno essere eternamente.
     
     
     
      1520
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 7 Agosto 1766.
     
      Mi parrebbe di far torto alla nostra gemellaggine s'io non vi facessi parte (quando i miei doveri lo permettono) d'ogni fanfaluca poetica ch'io sia obbligato a schiccherare. Eccovi la genealogia di questa che vi trasmetto.
      Nel mese di maggio passato uno de' più elevati Numi di questo nostro Olimpo mi spronò a scrivere qualche poemetto consolatorio per tentar di sedurre dall'ostinato suo profondo dolore la nostra desolata sovrana, sempre inconsolabile della perdita dell'augustissimo suo consorte a segno di farci temer di se stessa. Eseguii l'insinuazione, che rispettai come un comando, e fu così fortunato il mio lavoro che non solo ottenne generosamente non equivoche testimonianze del benefico sovrano gradimento, ma somministrò motivi alla mia poetica vanità di contarlo fra le cagioni de' primi barlumi di serenità che incominciarono a comparire su la fronte augustissima dopo la lettura della mia predica. So ancor io che non è argomento convincente il dir quest'evento ha seguitato quell'altro: dunque ne è stato prodotto; ma fra noi altri abitatori di Parnaso in favorabilibus se ne passano dei peggiori.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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