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      Si è tanto navigato per questo pelago senza sponde e dagli antichi e da' moderni, sempre riportando le merci medesime, che (dove non si abborriscano le repetizioni) si può cicalare a spese d'altri sino al dì del giudizio; ma disfido all'incontro Americo e Colombo a scoprir terre incognite a questo mare. Non sia ciò detto per disanimarvi: scrivete pure e meditate. Chi sa? Dalle sei note musicali, tanto ed in tante guise e da tanto tempo variamente combinate, pure di tratto in tratto si accozza qualche non ancora udita cantilena. Alla peggio avrete sempre piacevolmente e dottamente impiegato l'ozio vostro ed il vostro elegante e fluidissimo stile. - Non son contento della troppo picciola parte che è toccata al nostro degno Eminentissimo nell'ultima ripartizione ecclesiastica. Ma né pure so persuadermi che la cosa possa rimaner così lungo tempo. Ho per mallevadori delle mie speranze il suo merito e la sua dignità, la quale è legittima creditrice dei mezzi necessari al suo splendore. - Il nostro Custode d'Arcadia accoglie in sua casa principi serenissimi, dà loro accademie poetiche. Produce in esse la poetria estemporanea signora Parisetti, o Parisotti, a cantare a gara col signor abate Vasari, nuovo fenomeno nel nostro bosco Parrasio; e voi non me ne dite nulla! Non ho ragione di credervi un troglodita, che viva sottoterra come le talpe? Addio. Vi abbraccio al solito.
     
     
     
      1553
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 29 Dicembre 1766.
     
      Nella vostra del 13 del cadente, l'articolo di una certa qualificazione non plausibile di cui voi fate menzione, mi ha un poco disgustato, ancorché condita d'un risetto scherzevole.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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