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      Il nostro degnissimo signor conte di Canale ha sommamente gradita la vostra memoria; ed io abbracciandovi con le dovute riserve in solidum con la vostra sacerdotessa, pieno dell'antica tenera e costante amicizia mi confermo.
     
     
     
      1558
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 19 Gennaio 1767.
     
      Che volete ch'io vi scriva? Le lettere di Roma, grazie alla gentile stagione, non hanno potuto giungere ancora sino a noi: io non ho voglia di far trattatini inutili, critici o morali: i fenomeni del nostro vortice non interessano il vostro; fra noi non corrono affari né politici né economici che ci obblighino a suggerirci scambievolmente incidenti, riflessioni o misure: onde non mi rimarrebbe che la descrizione dell'ostinato nostro ed orrido inverno, che ormai da cinque settimane va sempre peggiorando a dispetto di sant'Antonio abate, che secondo il proverbio avrebbe dovuto mitigarlo. Sa Dio che costì non sia lo stesso, e che voi ranicchiato nel vostro guscio non possiate né pur darmi conto del nostro degno Eminentissimo. Quando lo vedrete, dopo le mie solite riverenze ditegli che si figuri pietosamente lo stato d'un povero cigno spennacchiato che, avvezzo ai tepori del Parnaso, si trova costretto a trasformarsi in orso bianco se vuol resistere agli assalti de' fiati aquilonari ed all'ostinato assedio delle artiche pruine. Ma addio, non è tempo da poesia lirica. Conservatevi con l'annosa compagna, dividete seco i miei soliti fraterni abbracci, ed alla barba del freddo non cessate di credermi.
     
     
     
      1559
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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