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      Non si stanchi di riamarmi e mi creda sempre con rispetto eguale alla stima.
     
     
     
      1567
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 15 Aprile 1767.
     
      Non è mia la colpa, gentilissima signora contessa, se la nota traduzione teutonica non è ancora pervenuta alle vostre mani. Ho mandato a chiederne conto all'isdraelita a cui fu consegnata: e questo sventurato è qui da quel tempo tuttavia infermo. Dice che non essendo egli in istato di far viaggio, avea commesso il trasporto della medesima ad altro suo collega, e che la supponeva già al suo destino: e finalmente scriverebbe subito per essere informato delle cagioni del trattenimento. Intanto io tengo pronto un altro esemplare con l'indirizzo già fatto per consegnarlo al primo benevolo portatore che mi si offerisca.
      Mentre eravate voi nelle vostre domestiche costernazioni, io era qui circondato dalle fatali infermità e dai funerali de' più cari ed antichi amici con la consolazione di dovere in così belle disposizioni di mente e di cuore andar cantando nozze ed amori: onde avevamo entrambi gran bisogno di superiore assistenza. Spero che voi mediante questa e con l'uso della vostra prudenza abbiate superato i cattivi passi, accomodandovi alla vicenda del bene e del male che ha sempre regnato nelle cose umane. Io sono ancora sotto il torchio per ricavar qualche stilla di succo dal mio povero ingegno da tanto tempo, tante volte e tanto spesso spremuto.
      Dalla inconsolabile nostra contessina Figuerola avrete ricevuto risposta di quanto vi piacque commettermi di dirle.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Figuerola