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      Io mi studierei più spesso di sedurlo da codeste sue nuvolose fissazioni, ma sono anch'io nel medesimo bisogno, ed ho sempre addosso il comando di qualche corsa in Parnaso. Quando sarò di ritorno da quella che attualmente mi stanca scriverò io al caro gemello quelle tenerezze che intanto per il riverito mezzo del signor marchese fornite di mille e mille più che fraterni abbracci gl'invio.
      Il signor conte di Canale, esattissimo alle memorie che il signor marchese di lui conserva, mi commette di riverirlo distintamente a suo nome. Ed io, augurandomi di meritare in qualche modo l'onore de' suoi venerati comandi, col dovuto rispetto mi confermo.
     
     
     
      1569
     
      A LORENZO OTTAVIO DEL ROSSO - FIRENZE
     
      Vienna 16 Aprile 1767.
     
      Mi pervenne alcune settimane sono un umanissimo foglio di V. S. illustrissima accompagnato da un leggiadro componimento da lei scritto in occasione del felice parto di cotesta adorabile sovrana. Una febretta catarrale, da cui mi trovai in quel tempo (secondando la moda) assalito, e con più efficacia di quella un nuovo improvviso e frettoloso comando dell'augusta mia sovrana, non mi lasciarono tempo allora per far risposta ad alcuna lettera. E quando ho voluto farla alla sua, che includeva il componimento, non ho più potuto rinvenirla. La poco scrupolosa altrui curiosità me ne avrà senza fallo privato. Ma ristorato ora in parte del mio danno dal signor Gluck, che a mia richiesta mi ha fatto dono d'un esemplare del prologo perduto, vengo, prevalendomi del beneficio legale, a purgar la mora saeculo parato come debitore di buona fede.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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