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      1587
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 29 Giugno 1767.
     
      Nella vostra del 13 del cadente vi veggo molto stomacato per lo straordinario accoglimento che vi fu fatto nella visita che mi avete descritta. Il vostro stupore nasce dall'aver dato un valore eccedente a certe monete che costì sono in commercio e vi dovrebbero essere più conosciute. Queste si danno e si rendono a titoli speciosi che non corrispondono al valore intrinseco, e bisogna esser novizio per lasciarsi cuculiare. Io nelle mie antecedenti, essendomi avveduto di codesta vostra eccessiva fiducia, vi ho premurosamente consigliato a prevalervi delle giustissime scuse che vi somministra la vostra età, i vostri incomodi e l'enorme separazione, per non esporvi a quello che vi succede. Benché anche con banchieri che non fanno uso di monete calanti possono succedere i contrattempi dei quali voi vi lagnate. Vi sono concorsi d'accidenti ne' quali le persone più care ci riescono incomode e noiose. Insomma, guardatevi di non far presentemente tanto torto alla moneta quanto prima le avete fatto grazia, ed aspettate che vi venga più volte offerta, e, dopo averla esaminata e pesata, tornate a pensare se dovete accettarla.
      Non occorre che facciate viaggi per la nota licenza de' libri proibiti: il signor cardinale, ha scritto al signor conte suo fratello ch'egli ve la farà tenere. - La nostra adorabile sovrana si va felicemente rimettendo dalla fiera tempesta passata, ed il popolo ed ogni ordine di persone non si sazia di renderne a Dio pubbliche grazie.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Giugno Dio