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      Condoni alla mia angustia di tempo l'involontario laconismo, e mi creda sempre col dovuto invariabile rispetto.
     
     
     
      1602
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 7 Settembre 1767.
     
      L'utile ed il piacere da me ritratto nella lettura del primo volume della storia filosofica del nostro degnissimo Agatopisto mi ha reso carissimo il dono del secondo volume, in cui mi prometto di ritrovare la medesima robustezza e forbita eloquenza, la medesima ricchezza di profonda e pellegrina erudizione, e la medesima perspicacità e solidità di giudizio: onde ne rendo le dovute distinte grazie al gentilissimo donatore. Gli sono parimente gratissimo della parte che ha voluto farmi delle sue leggiadre Canzonette, nelle quali l'arte e l'ingegno non si lasciano nascondere dalla passione che le ha prodotte. Ho già raccomandato il giovane a me diretto a diversi cavalieri milanesi che qui si ritrovano; né risparmierò l'opera mia ove si offerisca opportunità d'essergli utile. E pieno intanto della più perfetta stima e riconoscenza mi confermo.
     
     
     
      1603
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 8 Settembre 1767.
     
      Questa sera comparisce in iscena l'accluso componimento: onde la gentilissima mia signora contessa crederà ch'io non sono disoccupato, e che non merita rimproveri la mia, per altro dovuta, diligenza in mandarlo. Renda almen questa volta giustizia alla mia attenzione, e la contraccambi con un migliaio d'abbracci al mio caro signor tenente maresciallo, al diletto bassà, alla sua amabile sultana, ed al degno levita se si trova ne' lari paterni.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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