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      Chi non si sente forte per resistere alle occasioni è in obbligo d'evitarle. Essendo io presentemente in guardia contro la vanagloria, non crediate, signora contessa riverita, ch'io abbia quella di avervi persuasa: so quello che vale appresso di voi la mia povera retorica.
      Alla gentilissima signora contessa di Stirk mille e mille riverenze per me. Ditele ch'io non sapeva che i signori suoi nipoti fossero in Vienna. La mia vita filosofica mi ha defraudate le occasioni d'incontrarmi con esso loro. Subito ricevuta la vostra lettera m'informai del loro alloggiamento, corsi a cercarli, ma inutilmente: procurerò di coglierli una volta in casa. Intanto insieme col mio nome io lasciai dove essi abitano la lettera diretta ad uno di essi, che trovai inclusa nella vostra.
      Rinnovo i saluti, le riverenze e gli abbracci de' quali vi pregai nella mia antecedente, e sono col solito ostinato rispetto.
     
     
     
      1605
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 21 Settembre 1767.
     
      Dalla vostra del 5 del corrente comprendo che la fortuna vi ha offerta in cotesto signor cavalier Gorretti molto migliore strada per inviarmi il vostro Secesso tusculano di quelle che avevate imaginate e che l'esperienza riprova. Attendo con impazienza e dirò a suo tempo con candore il mio fraterno, ma non perciò appassionato parere. M'imagino la fermentazione di tutta Italia, e particolarmente di Roma, alla venuta dell'imperatore. Si crederà veder Giove in maestà con una o due legioni di deità di corteggio, con l'aquila grifagna e col fulmine al lato: ed egli viene come cavalier privato nel più semplice incognito che possa imaginarsi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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