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      È vero che il mio possesso non abbisognava di nuovi titoli; ma io ne sono avarissimo, ed è dolce agli avari il riveder di tratto in tratto il lor tesoro, benché sicuri di possederlo.
      La nostra indefessa compositrice in mezzo alle armoniose sue non interrotte occupazioni non ha mai dimenticate le gentili attenzioni delle quali è a V. S. illustrissima debitrice: e superba di vivere ancora nella sua memoria m'incarica di rendergliene le dovute grazie con le più grate ed ossequiose espressioni. Io non offro a V. S. illustrissima tutto ciò ch'io vaglio, per non arrossire di offerirle assai poco: nulla di meno, se le riuscisse mai di scoprirmi abile a servirla, non mi lasci ignorare questa mia a me stesso fin'ora incognita facoltà, e mi somministri l'occasione di mostrarle con altro che con proteste la riverente ed affettuosa stima con la quale sono e sarò sempre.
     
     
     
      1613
     
      A GIUSEPPE LEPRI - FIRENZE
     
      Vienna 8 Ottobre 1767.
     
      L'obbligante contegno meco da V. S. illustrissima usato durante il suo soggiorno in questa Corte e le replicate allora affettuose di lei espressioni mi avean lasciato fin da quel tempo e sicuro della candida sua parziale amicizia ed obbligato a rendergliene (come gliene ho sempre reso) il dovuto contraccambio. Ora imagini V. S. illustrissima quale impressione abbia fatta in un animo così disposto il gentilissimo suo foglio del 26 dello scorso settembre, in cui e le amorevoli sue esortazioni al mio viaggio d'Italia e la generosa offerta di così invidiabile ospizio come è quello della sua casa, non mi permettono di poter mai più dubitare un istante senza ingratitudine del sincero amor suo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Ottobre Corte Italia