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      Sono in collera con le gambe del mio caro signor Filipponi (che teneramente abbraccio), ma in grazia della lunga e fedel servitù che gli hanno prestata è ragionevole ch'egli rimetta loro qualche disubbidienza, purché non abusino della sua equità. Vi rendo grazie della notizia del Corbinelli e dell'interesse che prendete nell'immaginata fastosa ristampa degli scritti miei: della quale parleremo a bell'agio, perché io non la credo più eseguibile di quello che voi la credete. Addio, non vi stancate di riamarmi e di credermi col più giusto ossequio e la più costante tenerezza.
     
     
     
      1616
     
      AD AURELIO DEL PO GALTIERI - NAPOLI
     
      Vienna 19 Ottobre 1767.
     
      * Il piacere che mi proponeva nel rispondere al gentilissimo foglio di V. S. illustrissima con quella dolce commozione che cagiona in me il rinnovamento d'una così antica conoscenza, è sfortunatamente funestato dal tragico accidente che ci ha inaspettatamente rapita la più amabile principessa che potesse imaginarsi e che parea veramente nata per portar seco la felicità a quei popoli a' quali si credea dalla Providenza destinata. Non creda per altro, gentilissimo signor don Aurelio, che questa dolorosa catastrofe sia la sola cagione che mi defraudi del contento di poterla servire: quando ancora ciò non fosse avvenuto, non sarei neppure stato in istato di servirla, ed eccone il motivo. Sin da quando incominciò a pubblicarsi la notizia di questo reale maritaggio si mise in moto tutto cotesto Regno per procurarsi raccomandazioni dall'augustissima nostra imperatrice regina.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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