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      Mi ponga ella a' suoi piedi: le dica ella in mia vece... Ma che potrà dirle mai, che rappresenti la vivacità del mio contento e de' riverenti e grati sentimenti ch'io provo? Solo è capace formarne idea da se stessa chi è stata capace di cagionarli. Basterà dunque assicurarla ch'io conosco pienamente tutto l'inestimabile valore delle sue grazie augustissime, ed umilmente supplicarla degnarsi di accettare questa mia perfetta conoscenza in supplimento del moltissimo che mi manca per meritarle.
      Io sono col solito dovuto ossequio, e mi protesto.
     
     
     
      1624
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 23 Novembre 1767.
     
      Ho finito di leggere con piacere eguale all'attenzione i tre ultimi libri del vostro Secessus tusculanus, e gli ho trovati così nitidi di stile come gli antecedenti, ricolmi d'infinita erudizione antica, moderna, sacra e profana; e quello di cui più mi son compiaciuto è il sano, prudente e moderato giudizio che regna in tutto cotesto vostro lodevolissimo lavoro; onde me ne congratulo con esso voi e meco in solidum iure fraterno. Questo erudito monumento potrà quandocumque far testimonianza a' posteri che l'enorme frenesia irreligiosa, che tutto contamina interamente il nostro secolo, non è mai giunta a corrompere la vostra ragione, e voi potete intanto compiacervi del tempo e dei sudori da voi degnamente impiegati e dell'approvazione de' pochissimi, se alcuno potrete costì rinvenire, che non deridano, come aniles fabulas, le più autorevoli e venerabili verità; che quasi emissari di quella divinità che combattono, intendono e spiegano a lor talento quanto si è per tanti secoli giustamente creduto superiore all'umano intendimento; e che intolleranti di qualunque ecclesiastica o secolare podestà, professandosi teneri amici degli uomini, ne sovvertono intanto la necessaria società, spezzando i più sacri, i più antichi e i più solidi legami della medesima, e che dilatando il nome di libertà oltre i giusti confini della prudente definizione di Erennio Modestino, chiamano violenze tiranniche quelle regole che sono figlie della libertà medesima, che la dirigono, non la distruggono, e che ne limitano una parte per non perderla tutta.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Novembre Secessus Erennio Modestino