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      Le obbliganti commissioni, ch'ella frequentemente riceve da cotesto degnissimo signor conte di Rosenberg, di assicurarmi della gentile sua memoria, lusingano giustamente la mia vanità. So compiaccia, la supplico, quando le cada in acconcio, di fargli in contraccambio presente la costanza del mio rispetto e di tutti quegli altri sentimenti a suo riguardo, ben distinti dagli uffici comuni, ch'egli non può non aver nell'animo mio già da gran tempo scoperti.
      Mi continui ella la sua parzialità, e mi creda col più sincero ossequio.
     
     
     
      1630
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 14 Dicembre 1767.
     
      Dalla vostra del 28 del caduto, alla quale rispondo, aspettavo qualche notizia più precisa intorno al destino de' Gesuiti erranti, ma voi mi avete lasciato nella mia crassa ignoranza, come non meglio istrutto di me. Qui ciascuno li manda a suo piacere dove s'imagina che debbano esser deportati. V'è chi gli assegna alla Corsica, chi a Lipari, chi alla Sardegna e chi gli assicura scaricati a Terracina. Oggi facilmente le lettere d'Italia c'illumineranno, ma io che d'ordinario in questo giorno non ne ricevo, che non sono ancora uscito da' miei tepidi lari e non ho per anche veduto, trattine i miei coabitanti, alcun altro vivente, sono tuttavia al buio e vi rimarrò probabilmente con la nuova dovuta rassegnazione finché non vada a mischiarmi in qualche adunanza di gente più avida di me delle novelle straniere. Ho adempiuta la mia parola rincontrando col manoscritto le altre correzioni del Secesso tusculano, ma vi confesso che io preferirei quello di arare o di fender legna a questo meccanico ed al mio temperamento odioso lavoro.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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