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      Sicché, caro fratello, invece di deplorare il nostro presente stato parmi che assai più ci convenga l'accordarci a venerare quella sapienza infinita che ha posti in tale equilibrio i beni e i mali di tutte le umane condizioni, che né i primi possono ridurci, senza colpa nostra, a disperare, né i secondi ad insolentire.
      Attendiamo a momento l'arrivo della reale comitiva che ritorna d'Italia, ed io sono impaziente di sentire dalla contessa Canale gli elogi della nostra patria, avendo veduto nelle sue lettere quanto ella ne sia ripiena. Addio. Comunicate i soliti abbracci con la compagna e credetemi.
     
     
     
      1677
     
      A MATTIA VERAZI - MANNHEIM
     
      Vienna 20 Giugno 1768.
     
      È stata un eccesso della solita gentilezza di V. S. illustrissima la sollecita obbligantissima cura di provvedermi di una seconda copia del suo Fetonte. Mi fu finalmente fatta recapitar la prima dall'eccellentissimo signor N. tre o quattro giorni dopo l'ultima mia risposta; ma non sarà inutile il duplicato: io saprò degnamente collocarlo dove se ne conosca il valore. La lettura non solo non ha tradita la mia espettazione, ma l'ha ben superata, così con l'accresciuta fluidità ed armonia del suo stile come con la stupenda fecondità della creatrice sua imaginazione. Non entro com'ella vorrebbe in un critico esame, perché non ve n'è bisogno; perché, non potendo essere che panegirico, la sua modestia se ne ristuccherebbe, e perché l'età in cui mi trovo quanto accresce l'attività al cicalare tanto la scema allo scrivere. Non si stanchi di riamarmi e mi creda.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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