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      1679
     
      A SIGISMONDO CHIGI - ROMA
     
      Vienna 27 giugno 1768.
     
      M'era io già da lungo tempo così ben rassegnato alla perdita di cotesto mio scordato ritratto, che il sentirlo ora fra le mani di Vostra Eccellenza parmi l'inaspettata notizia dello scoprimento di qualche nuovo continente verso il polo antartico. In somma non convien mai disperare. Mi consolo che abbia ella finalmente una reale benché picciola prova dell'ubbidienza mia, e ne sarò soprabbondantemente ricompensato se conferirà cotesta tela a rendermi di tratto in tratto presente alla sua ed alla memoria de' miei valorosissimi compastori, a' quali raccomando l'originale.
      Lo strano universale fermento nel quale al presente si trovano e le sacre e le profane cose in tutta la terra conosciuta, non mi fa sperar vicino il termine della crisi. Il fuoco arde nascosto da lunghissimo tempo. Son troppo eterogenei gli umori che converrebbe ridurre in equilibrio; e l'oggetto di quelli che potrebbero conferire al riposo è la novità, non la calma. Onde per mettere in assetto l'enorme confusione d'un caos così tenebroso parmi che non bisogni meno che quella Onnipotenza alla quale basta il dire fiat lux perché comparisca la luce. Desidero che questi poco sereni pensieri sien difetti dell'età mia, propensa a deplorare il presente e ad esaltare il passato; ma è ben certo per altro che tutti i grandi cambiamenti degl'invecchiati sistemi (quando ancor sia sicuro che i posteri abbiano a ritrarne profitto) sono sempre fatali a quegli sventurati che la sorte ha condannato ad esserne spettatori.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Vostra Eccellenza Onnipotenza