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      Ora, invece di coteste malinconiche immaginazioni, non saprei dirvi quante e quali altre io me ne vado formando tutte felici e ridenti. Vi veggo sano e sereno, e tutto affaccendato al solito a formare il vostro piacere procurandolo ad altri: ora mi siete innanzi gli occhi col caro nipote al fianco; ora mi comparite al cembalo con la nobile nipotina. E spesso spesso (or vedete come corre la fantasia de' poeti) mi pare di vedervi già saltellare intorno una florida schiera di Broschetti, di Pisanelli e di Gatteschini, tutte pianterelle fortunate, che corrisponderanno certamente alle tenere cure di così onesto, così prudente e così amico cultore. Ora, amato gemello, le parti mie sono il rendervi grazie, come faccio, della vostra per me distinta attenzione, e il rallegrarmi con voi con quella sincerità di sentimenti che meglio potete voi leggermi nel cuore, dove da tanto tempo abitate, di quello ch'io possa mai esprimervi con una noiosa cicalata. Ma sapete quali sono le vostre? Eccole. Voi dovete far le mie veci con gli amabili sposi e con cotesto obbligantissimo signor commendatore spiegando loro a qual segno io sia sensibile all'onore che è piaciuto loro di farmi, e offrendomi pronto a' riveriti comandi de' medesimi per quanto si stende la limitatissima circonferenza della mia abilità. Ma soprattutto l'informare i presenti, e a suo tempo quelli che nasceranno, degli antichi miei dritti sull'amicizia, anzi sull'amore di tutto quello che vi appartiene. In questo io sono e sarò rigorosissimo esattore, come sono pagatore puntualissimo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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