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      Addio, carissimo gemello; il Cielo vi secondi a misura de' miei desiderii, e somministri nuovi motivi di consolazione in riguardo al fedelissimo.
     
     
     
      1702
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 5 Settembre 1768.
     
      Viva il mio ufficiosissimo signor Alberti, che sulle tracce d'Ercole e di Teseo non ricusa per gli amici d'aver commercio con l'altro mondo. Sulla voce ch'io avessi fatto il mio ultimo viaggio per i Campi Elisi, egli è andato a cercarmivi con una sua lettera, sollecito di saperne il vero da me medesimo. Per questa volta ho il piacere di poterlo ringraziare da Vienna. Ma se mi fossi trovato in quelle remote regioni, non so se mi sarebbe riuscito di rinvenire il benevolo portatore della mia risposta. In tanto dopo una prova così convincente io sono a buon conto sicuro che tutto potrà togliermi la Parca inesorabile, fuorché l'onore del suo carteggio: e con la stima e riconoscenza che corrisponde a così lusinghiera sicurezza sinceramente mi dico.
     
      P. S. Nel chiudere la presente, il signor abate Brandoli mi reca una seconda sua lettera con altra di cotesto eccellentissimo signor senatore Angelelli, accompagnata da un libro de' suoi componimenti poetici. La prego di fargli tenere l'acclusa mia risposta, e di replicargli anche a bocca i miei divoti rendimenti di grazie per lo stimabile dono di cui si è compiaciuto onorarmi. Le parziali espressioni di Vostra Signoria mi sono sempre carissime, e sono mortificatissimo di non poterle dare altre testimonianze del mio vero gradimento, che replicati inutili complimenti.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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