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      Vienna 8 Settembre 1768.
     
      Lunedì 5 una obbligantissima vostra lettera per la posta ordinaria, e martedì 6 del corrente per la Cancelleria dell'Imperio pervennero alle mie mani le ventiquattro elegantissime copie dell'Ode impareggiabile, che l'amicizia ed Apollo con visibile compiacenza han gareggiato a dettarvi. Dal primo sino all'ultimo verso scintillano sempre in essa immagini, pensieri ed espressioni poetiche e pellegrine, senza che faccian mai il minimo inciampo alla limpida vostra nativa fluidità, sempre dissimulatrice dell'arte. Ha saputo la vostra mente in così limitato soggetto aprirsi e scorrere con mirabile franchezza uno spazio vastissimo, e non perder mai ne' suoi voli né la connessione delle idee né la vista del principale oggetto che si è proposto, e (quello che più mi solletica) fra i lampi del fervido ingegno per tutto chiaramente si vede quanta parte abbia avuta in così bell'opera il cuor dell'amico scrittore. Io me ne congratulo sinceramente con esso voi, né temo punto che il mio giudizio possa esser corrotto da privato interesse; poiché il veder commossi al par di me tutti coloro a' quali finora l'ho fatto leggere, mi convince che il merito del vostro componimento non ha verun bisogno di esser protetto dall'amor proprio de' suoi lettori. Non crediate, carissimo amico, ch'io non senta l'eccesso delle lodi delle quali vi è piaciuto di ricolmarmi. Conosco pur troppo la mia usurpazione; ma non ne arrossisco quanto dovrei, poiché questa prova indubitata dell'affetto che vi seduce me ne raddolcisce i rimorsi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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