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      Dopo un così pubblico e luminoso pegno dell'amor vostro sarebbe una specie d'ingratitudine il mostrar di temerne dubbiosa la continuazione con replicarne le istanze; ma è ben un mio dolce dovere l'assicurarvi dal canto mio del grato, costante e tenero contraccambio che mi farà essere eternamente.
     
     
     
      1705
     
      AD ANGELO FABRONI - FIRENZE
     
      Vienna 19 Settembre 1768.
     
      La giusta cognizione di me medesimo, che mi ha finora sì ben difeso da qualunque ambizioso disegno, sento che ha già perduta in me gran parte della sua efficacia, dopo che con l'ultimo suo umanissimo foglio si è compiaciuta V. S. illustrissima e reverendissima notificarmi che i generosi Accademici della Crusca non abbiano sdegnato d'annoverarmi fra loro. Parmi che quindi innanzi possano anzi debbano essere meno angusti i limiti de' miei voti e delle mie speranze, ritrovandomi io fortunatamente ora partecipe di quello splendore di cui cotesta tanto degnamente esaltata adunanza, non solo coloro che la compongono, ma tutta illustra la nostra Italia. Chi ha saputo in virtù dell'affettuosa sua perspicace amicizia investigar le più interne ed occulte disposizioni dell'animo mio, e procurarmi secondandole un onore così distinto, adempiute già le parti di promotore assuma ora quelle di commissario e dipinga a' benefici miei venerati colleghi, coi vivaci colori della sua nativa eloquenza, ed i trasporti del mio contento ed i dovuti sincerissimi sentimenti del mio rispetto e della mia gratitudine. Né trascuri di rappresentare a se stesso di quanto abbia accresciuto il cumulo de' miei debiti verso di lei cotesta sua nuova obbligantissima cura.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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