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      La compiacenza di non essermi ingannato non compensa il rincrescimento che sento nel prevedere che coteste irregolarità, procedenti senza dubbio da natural temperamento e non capaci perciò di correzione, le produrranno al fine qualche funesta irremediabile catastrofe. Desidero vani i miei prognostici, e sono gratissimo a V. S. illustrissima della confidente informazione con la quale ha pienamente appagata la mia curiosità. Si conservi intanto, mi comandi e mi creda.
     
     
     
      1736
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 19 Dicembre 1768.
     
      Il maggior male che poteva farvi la balordaggine del vostro sosia è quello di farvi accender la bile, la quale io so e per questa ragione unicamente sento rincrescimento, ch'egli abbia perduta la vostra lettera nel portarla alla posta: essendo io per altro molto tranquillo riguardo ai grandi arcani del nostro commercio, che possono francamente senza esser messi in cifera andar correndo il mercato. Il merito della sincera confessione compensa pienamente l'errore della trascuraggine: onde concedete a lui un generoso perdono, la calma a voi medesimo, e replicate a me pazientemente in un'altra lettera ciò che merita ripetizione.
      Questa risponde brevemente alla brevissima vostra del 3 del corrente. Addio, vi auguro l'inverno men ispido del nostro. Abbraccio con voi l'appendice e sono.
     
     
     
      1737
     
      A NICOLA GUERRACINI - ORBETELLO
     
      Vienna 22 Dicembre 1768.
     
      Con la sensibile mortificazione di non aver mai saputo fin'ora rinvenire nella confusa guardaroba della infedele mia memoria né il nome né l'idea di V. S. illustrissima, per non addossarmi anche la taccia d'ingratitudine, oltre quella di smemorato, rispondo, senza sapere a chi scrivo, al gentilissimo suo foglio del 1° del corrente dicembre, protestando la più viva riconoscenza agli obbliganti sentimenti co' quali meco si esprime la costante sua affettuosa parzialità. Giudicato da questa, son certo che non mi sarà ascritto a colpa il mio involontario difetto: in emenda del quale mi auguro occasioni e facoltà onde poterle dimostrare in forma meno metafisica la sincerità con cui sono.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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