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      1745
     
      A GIACINTA BETTI - BOLOGNA
     
      Vienna 9 Gennaio 1769.
     
      Benché io, riverita signora Giacinta, non abbia l'onore di conoscerla che per mezzo delle obbliganti lettere con le quali è a lei piaciuto spontaneamente distinguermi, l'umanità e la gratitudine esigono ch'io prenda parte nelle sue vicende: e vorrei poterla così ragionevolmente giustificare come vivamente la compatisco. Veggo ancor io che la molta vivacità di temperamento e la poca esperienza possono facilmente condurre a passi inconsiderati; ma una persona fornita de' suoi talenti è in obbligo di procacciarsi lodi e di non mettersi mai nel rischio di aver bisogno di scuse. Se le afflizioni nelle quali ella si è trovata e si trova saranno assai efficaci per ispirarle maggiore stima di se medesima, invece di condolersene, io me ne congratulo sinceramente con esso lei: alla quale intanto professo una vera riconoscenza per la confidente fiducia che ha meco dimostrata nell'esposizione de' suoi disastri, e molto più per la lodevole resipiscenza alla quale ella si protesta disposta e risoluta, e per la quale io posso con la solita stima continuare a professarmi.
     
     
     
      1746
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 9 Gennaio 1769.
     
      L'innocente irregolarità delle poste, della quale voi amaramente vi querelate nell'ultima vostra del 24 del caduto dicembre, è della specie di quegli indubitati malanni che in questa stagione debbono più aspettarsi che temersi. Ne risento anch'io gli incomodi al par di voi: ma preparato per abito a soffrir pazientemente ciò che è inevitabile, procuro d'adattarmi a questa come alla continua vicenda della notte e del giorno.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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