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      Anzi, pensando che da qualche settimana in qua ha ripreso il cammino verso di noi il gran pianeta che distingue l'ore, mi vado consolando con l'imaginazione degli insensibili ma sicuri progressi che si van presentemente facendo verso il più ridente dell'anno, e mitigo l'inverno presente con l'idea della primavera futura. Fate lo stesso ancor voi: e riflettete che a riguardo dei nostri comuni e de' vostri privati affari la tardanza d'una risposta e l'obbligo di trincerarvi in essa possono produrvi al più qualche rincrescimento, ma nessun danno sensibile. Il parzial pensiero de' nostri generosi patrizi di volermi collocare marmoreo nel Campidoglio, io credo che sia una passaggiera amorosa fermentazione: ma tale qual io la suppongo mi rende più superbo e contento che se si riducesse ad effetti: poiché basta il pensiero per assicurarmi dell'amore de' miei concittadini, e l'effetto mi esporrebbe ad un rigoroso calcolo de' meriti miei, nel quale io non posso lusingarmi di ritrovare il mio vantaggio. Esponete voi i grati miei e rispettosi sentimenti a chi vi ha commesso di comunicarmi l'idea e spiegate, se potete, le tenere disposizioni dell'animo mio a queste indubitate prove del materno affetto che per me dimostra la cara, grande, benefica e venerata mia patria. Addio. Io sono al solito.
     
     
     
      1747
     
      AL CONTE N. N. - ROVERETO
     
      Vienna 10 Gennaio 1769.
     
      La confidenza della quale V. S. illustrissima mi onora nella gentilissima sua del 2 del corrente rende giustizia alle disposizioni nelle quali io sono d'ubbidirla, ma la commissione della quale m'incarica eccede i limiti della mia abilità. Sono fin'ora per me terra incognita le strade ch'ella mi suggerisce di prendere per il conseguimento del suo intento; e se volessi ora, per secondarla, incominciare ad apprenderle, esporrei l'affare a tutti gli errori del mio noviziato.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Campidoglio Gennaio