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      Né posso lusingarmi che nol risappia: è un'idea platonica lo sperar che rimangano occulte le azioni di due persone come noi siamo, cioè più cognite dell'ortica. Sicché le vostre parti, caro gemello, sono quelle non già di perdonarmi, ma di compatirmi, essendo tutta la perdita dalla mia parte: e le mie saranno di ricordarmi sempre con la più tenera gratitudine che voi l'avevate pensato e voluto.
      A dispetto della fretta con la quale mi obbliga a scrivere una folla di ufficiose inutilità, non posso trascurar di riverire distintamente la bella coppia propagatrice che ha la gentilezza di ricordarsi di me, e di pregarla a custodir gelosamente nella vostra la salute ancora del vostro fedelissimo.
     
     
     
      1750
     
      A FILIPPO COBENZL - BRUXELLES
     
      Vienna 23 Gennaio 1769.
     
      È insulto o beneficio, veneratissimo mio signor conte, cotesta sua inaspettata premura di obbligare un povero annoso poeta alla conoscenza d'una bella dama, piena di spirito, di cognizioni, di grazia e di gentilezza, e tutto ciò rilevato dai vantaggi della più florida e della più ridente gioventù? Quale analogia ha mai Vostra Eccellenza trovata fra la primavera e l'inverno? Se ha voluto procurarsi il maligno piacere di ridersi del mio imbarazzo, Dio gliel perdoni. Purtroppo ella ha conseguito il suo fine. Confesso che alla prima visita ch'io feci alla obbligantissima signora principessa di Gallitzin mi sorprese all'eccesso il concorso di tanti meriti: e che, nel sentirmi minacciar da lei vicinissima la sua partenza, proposi a tenore de' filosofici insegnamenti di astenermi dal frequentarla, per non accostumarmi ad un bene del quale è per noi così imminente la perdita.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Gennaio Vostra Eccellenza Dio Gallitzin