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      Sappia per altro intanto che io ne sento tutto quello che un autor suo pari, a dispetto di qualunque moderazione, non può lasciar di sentirne.
     
     
     
      1771
     
      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 3 Aprile 1769.
     
      Le obbliganti prove dell'affettuosa e costante memoria che V. S. illustrissima di me conserva, sono fra quelle pochissime consolazioni alle quali io mi trovo presentemente sensibile: onde le sono gratissimo che abbia voluto somministrarmene nell'ultima sua del 12 dello scorso marzo, nella quale per altro esperimento la costante mistura del dolce e dell'amaro alla quale son destinati i poveri mortali, sentendo con infinito rincrescimento che le irregolarità di sua salute esercitino troppo indiscretamente la sua cristiana e filosofica virtù. Io non ho molta ragione d'esser superbo a questo riguardo della mia prosperità: le antiche mie affezioni ipocondriache, invece d'invecchiar meco, sono sempre più vegete e spiritose, e l'abito d'averle così lungamente sofferte non giunge a rendermele tollerabili. Ricorro per assistenza ad litterulas e procuro così di defraudarle almeno della mia attenzione, ma non sempre mi riesce di conseguirlo. Invidio a lei il costante favor delle Muse, che tuttavia l'accarezzano e la sollevano: io già vecchio marito non merito più le grazie loro, e mi rincresce di procurarmele.
      La pubblicazione della mia lettera confidenziale al signor Diodati senza l'assenso mio mi ha sommamente amareggiato. Io so qual rispetto si debba al pubblico, e non l'avrei mai trattenuto col misero racconto delle mie occupazioni e de' miei pareri sul merito de' nostri due luminari poetici.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Muse Diodati