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      Addio, mio caro signor Gattinara. Fate presente al degnissimo monsignor N. N. la rispettosa mia gratitudine ed i voti ch'io faccio al Cielo per un poco di calma a quella povera combattuta nave nella quale ei si trova imbarcato. Continuate a riamarmi e credetemi sempre.
     
     
     
      1780
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 15 Maggio 1769.
     
      La rassegnazione esemplare che voi protestate nell'ultima vostra del 29 dello scorso aprile a proposito di alcuna mia passata escandescenza si cambierebbe in nausea ed orrore contro quelle opinioni che per contagio potete avere in qualche parte adottate, s'io potessi a voce, ragionando con voi, farvi riflettere e combinare. E non posso intendere come tanti fenomeni, che si vanno giornalmente palesando, non vi abbiano almeno messo in sospetto sulla solidità delle asserzioni che vivendo fra la gente di partito si credono assiomi che non abbian bisogno d'esame. Io, benché educato e nutrito ai sentimenti poco favorevoli a quella specie d'individui che voi mi nominate, avvezzo alla legge del verosimile per obbligo di professione, l'ho trovata così stranamente violata ne' paradossi pubblicati che ho cominciato a pensarvi su seriamente: e per pensarvi bene ho tenuto il metodo cartesiano, cioè ho dubitato di tutto, sino a trovare un punto fermo e sicuro come il cogito ergo sum per ricominciare la fabbrica del mio raziocinio e sollevarla sino all'elevazione necessaria per mettermi al di sopra di quegli oggetti che m'impedivano di scoprire il paese. Ma cambiamo proposito.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Gattinara Cielo