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      Nulladimeno, a dispetto dello scarso mio vigore, mi vendico come posso rendendole duplicata l'offesa di quegli auguri, co' quali ha avuta la crudeltà di prevenirmi.
      L'avvocato mio fratello non mi ha lasciate ignorare le gentili soprabbondanti attenzioni di V. S. illustrissima usate verso di lui e la confusione sua per non aver saputo rinvenirla per renderlene le dovute grazie in luogo canonico. Spero che a quest'ora gli sarà riuscito. Intanto io me ne dichiaro debitore in solidum insieme con lui: e pieno di riconoscenza e di rispetto sinceramente mi dico.
     
     
     
      1829
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 7 gennaio 1770.
     
      Dubbioso se mi fosse permesso di presentare all'imperatore una lettera chiusa, senza violare il rispetto che gli è dovuto, ho mandato il signor cavalier barone di Retter, suo segretario di gabinetto, perché mi regolasse: egli ritenne la lettera, e se ne incaricò. Il dì seguente rimandai all'anticamera imperiale a richiedere il segretario suddetto dell'esito della commissione: il segretario disse d'aver presentata la lettera ed esposte alla cesarea Maestà Sua le mie rispettose dubbiezze: in questo tempo tornando fortunatamente alle sue dalle camere dell'imperatrice madre, vide il mio emissario uomo di Corte da lui amato, ed il quale ei sa che vive meco, gli parlò subito della lettera: gli ordinò di dirmi ch'io avea ottimamente fatto inviandogliela, che l'avea sommamente gradita, ed entrò nell'elogio della signora Manzolini, dicendo esser questa donna veramente distinta e che facea opere meravigliose, ch'egli avea vedute ed ammirate.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Retter Maestà Sua Corte Manzolini