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      Onde con poca perdita del pubblico rimarrà ignoto per ora fra le mani dell'adorabile mia sovrana, che mi ha ordinato di recarglielo, ed ha (come suole) contraccambiati con usura gl'inutili miei sudori con gli eccessi del clementissimo suo gradimento.
      Non si rammarichi, mio caro signor Damiani, se non ha giovato la troppa attenta sua cura per esentarmi dalle tasse di questa posta nel riscuotere il suo piego. Esso non è stato contato che per tre lettere semplici: dispendio al quale può soggiacer senza incomodo anche l'erario d'un poeta. S'ella sapesse a quali indiscretezze io sono in questo genere giornalmente esposto sarebbe men delicata. Poche settimane trascorrono nelle quali io non riceva da persone per lo più ignote libri interi e talvolta legati per la via della posta, e bene spesso tali che ne sarebbe utilmente impiegato l'enorme dispendio per non averli. Persecuzione insoffribile da cui non so come difendermi né come vendicarmene.
      Attenda ella a conservarsi ed a coltivare l'amicizia delle Muse sue dichiarate fautrici, e mi creda veracemente con amore e riconoscenza eguale al rispetto.
     
     
     
      1836
     
      AD ANTONIO GREPPI - MILANO
     
      Vienna 27 Gennaio 1770.
     
      Ecco il solito generoso insulto del delicato formaggio, con cui non si stanca V. S. illustrissima di farmi arrossire della inefficace mia riconoscenza. Non mi rimane ormai speranza di vendicarmene, se non si compiace ella stessa di somministrarmene il mezzo con alcun suo riverito comando: del quale instantemente pregandola, non men men confuso che grato, divotamente mi confermo.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Damiani Muse Gennaio